La còula-còule è il nome dello strumento a fiato, dal suono monotono, a forma di Galletto. Ma è anche il nome di un volatile sostituto del gallo, ossia la gazza (Pica Caudata) abituale frequentatrice dei boschi dell'agro gravinese. Ricordiamo che SILVIUM era l'antico nome di Gravina e perciò il simbolo della città è le gazza, còula-còule, totem Primordiale sopravvissuto fino ai nostri giorni nella coscienza collettiva. Ancora oggi si usa nella festività della Madonna di Picciano, nel mese di maggio. E’ simbolo della nascita della terra, della Primavera, ma anche della resurrezione dei morti, animale intermediario, solare, della rinascita e della risalita dagli inferi. I vari colori con cui è dipinto lo strumento significano i colori della terra a primavera, ma anche il basso sotterraneo. Come Arlecchino. Prende la forma spesso di un gallo, animale sacro ad Esculapio, a sua volta legato al culto di Ercole, dio-eroe morto e risorto. E a S. Michele che prese posto in Puglia del culto misterico di Esculapio. Anche l’Arcangelo è dominatore vittorioso degli inferi. E Gravina lo ha per protettore, da quando essa risorse. Dunque coula-coule simbolo di Gravina risorta dalla distruzione barbarica, nella fede cristiana, speranza di resurrezione e rinascita spirituale, oltre che materiale.